Keeping It Real Art Critics – KIRAC Episode (22) ‘Reasons of Ego’ + Diary: ‘Tales of a KIRAC Intern’ + Luca Bertolo – Nuove Critica d’Arte: KIRAC + Interview KIRAC for Artribune
Stefan and a Kate drawing of him (foto KIRAC)
Episode (22) ‘Reasons of Ego’ featuring Oscar van der Kroon
Wassup Dudes!
Enjoy “Reasons of Ego“. Oscar van der Kroon works for Dutch Public Television. He wants to do Avant Garde Television but his mediocrity is holding him back. At the end of the Episode, he promises to do some introspection.
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ABOUT KIRAC
KIRAC bounces into institutions, art dealers, artists, and other members of the cultural establishment, creating new artistic territory as they go. The recurring characters are living out their own cultural and mythological search for truth. KIRAC is a loosely orchestrated, and meticulously assembled perspective on the different ideological and cultural frameworks that define our time. Every Episode defines a specific mentally projected ‘problem’ and instead of solving the problem ideologically, Kirac ‘shows’ the labyrinths of thought and their institutionalised and sometimes enforced hierarchies.
KIRAC Episode (22) ‘Reasons of Ego‘ featuring Oscar van der Kroon from Keeping It Real Art Critics on Vimeo.
Diary ‘Tales of a KIRAC intern’
Looking for a Personal Assistent (foto KIRAC)
We’ve been experimenting a lot with other forms. Podcasty things, and now this sort of Vloggy ‘Diary‘ structure.
I’m obsessed with the ‘Episode‘ form, which demands a lot from the overall structure. A desire for clarity and complexity, it should be a rewatchable diamond that you can look at from different angles and moods. These things are great to make because they are very difficult and time consuming. Making the film is a discovery in itself, and the viewer gets a crystallised version of that process. An Episode is very strict in that it only represents itself. It’s not about documenting something or explaining something. Documentations and essayistic conversations between me and Kate are often the vantage point, but they only serve this ‘higher‘ structure which is the Episode itself. There is a lot of baby killing and there are many deleted scenes.
The other structures (like this diary) represent my need to document the process of the KIRAC platform. Building the studio, setting up a more academy and symposium environment, moving away from institutional critique to become some sort of institution ourselves. Letting go of my perfectionism a bit to give space to the other people in the KIRAC universe, such as the intern Sebastiaan Verbeeten who co edited this Episode.
Let us know what you think in the comments and send an email to stefan.ruitenbeek@gmail.com if you are in (or close to) Amsterdam and want to intern with us. We are also looking for ideas to present films at Film Festivals and do a big Post Corona Virus University and Academy Tour.
KIRAC Diary ‘Tales of a KIRAC intern‘ from Keeping It Real Art Critics on Vimeo.
Vimeo, Thursday, February 25, 2021 at 12:40
Nuove Frontiere della Critica d’Arte. L’Ironia e le Provocazioni del Collettivo KIRAC
Stefan Ruitenbeek del collettivo KIRAC (foto Arttribune Mahazine)
Dal 2016 hanno dato vita al collettivo olandese KIRAC, acronimo di Keeping It Real Art Critics. Stefan Ruitenbeek, Kate Sinha e Tarik Sadouma hanno cercato nuovi modi di fare critica nel campo dell’Arte Contemporanea. Mescolando ironia, filosofia e provocazione. L’artista Luca Bertolo ha intervistato uno di loro.
Devo alla segnalazione di un giovane pittore, Carlos Casuso, la scoperta artistica più interessante del 2020. Si tratta di KIRAC, acronimo di Keeping It Real Art Critics, un collettivo Olandese fondato nel 2016 da Stefan Ruitenbeek, Kate Sinha e Tarik Sadouma. La loro attività sembra dividere il pubblico tra chi li ama e chi li detesta, senza vie di mezzo. È difficile definire a quale genere appartengono i loro Video, in bilico tra reportage (auto)fiction e pamphlet. Li chiamano “Episodi”: dal N° (1) al N° (17) si possono guardare gratuitamente (l’(8), il (13) e il (16) sono dei piccoli capolavori), mentre per quelli successivi è necessario pagare una piccola fee, introdotta di recente insieme a un bizzarro Merchandising, per l’autofinanziamento del progetto. Ho incontrato Stefan su Zoom.
A quanto pare, avete sentito l’urgenza di una Nuova Forma di Critica d’Arte.
In realtà l’intento iniziale è stato, più semplicemente, di allargare i confini di quello che stavo già facendo da un po’, e cioè raccontare con i miei video l’ambiente che frequentavo.
Sul vostro sito si legge. “Stefan Ruitenbeek, KIRAC Chief Executive, Director, Filmmaker; Kate Sinha, Philosopher, Writer, Co Editor“. Cos’è un filosofo?
È uno che prende una posizione estetica sul mondo. In ambito artistico abbiamo bisogno di più filosofi e di meno attivisti!
Alcuni anni fa, Luca Rossi – un nickname dietro cui si celava un artista – ha appassionatamente e compulsivamente postato i suoi commenti su Forum e Blog Italiani, coniando arguti neologismi per provare a classificare | criticare pratiche e mode dell’attuale sistema artistico. Ma buona parte del Pubblico non gli ha perdonato di avere calcato troppo la mano, soprattutto all’inizio, offendendo delle singole persone. Anche voi lo avete fatto in qualche occasione: fino a che punto si può spingere la Provocazione?
Direi che non c’è un limite.
Finché qualcuno non ti picchia.
Beh, quelli sono incidenti, dipendono dalla situazione concreta. In quel caso però la questione del limite riguarda piuttosto la persona che tira un pugno, no?
IL METODO CRITICO DI KIRAC
Vi interessa argomentare il vostro piacere davanti a certe opere oltre che criticare quelle che non funzionano?
Considero i miei Film come dei lavori artistici, non sono saggi discorsivi. In ogni caso le cattive Opere d’Arte sono più stimolanti come soggetto, quelle buone ti forniscono l’energia che serve alla creazione.
Alcuni elementi sembrano caratterizzare molti vostri episodi: diversi livelli su cui procede la “Narrazione”, la dimensione performativa, i salti temporali, le brevi escursioni teoriche affidate a una voce fuori campo. Vi date delle direttive estetiche o sono scelte che emergono durante il processo, che sembra molto spontaneo e improvvisato?
Mi do talmente tante direttive estetiche non saprei da che parte cominciare!
Mi viene in mente Louis Ferdinand Céline. Quando gli chiedevano se si limitasse a trascrivere il Francese parlato, rispondeva, accalorandosi, che non si aveva idea di quanto lavoro gli costasse reinventare quel “semplice” argot affinché funzionasse sulla pagina.
Esatto! Mi interessa la Leggerezza. In genere si pensa che se l’argomento è importante l’artista debba essere pesante. Per me invece l’obiettivo, in Arte, è sempre la Leggerezza di Céline, o di Thomas Bernhard per esempio. Ma anche di Wolfgang Amadeus Mozart e di molta Arte Classica.
Pensa che la lettura de Il Soccombente è stata cruciale, quando avevo vent’anni, perché mi decidessi a mollare l’Università e dedicarmi finalmente all’Arte.
In generale, credo che chi ama Bernhard sia una brava persona.
Fan Art by Tim To, Hannover (foto Arttribune Magazine)
KIRAC E IL POLITICALLY CORRECT
You can t improve the world with Art Ouote Stefan ruitenbeek (foto KIRAC)
Nei vostri primi episodi emerge spesso una critica dissacrante dell’arte contemporanea. Attaccate alcuni tratti distintivi del “discorso” prevalente, tra cui il Politically Correct. Cosa vi disturba di più?
In realtà ci siamo resi conto di quanto duri potessero rivelarsi gli effetti del politically correct o cose simili solo quando Kate è stata accusata di Razzismo e sessismo [compare Episode (13)]. E così ce ne siamo occupati per qualche tempo. Adesso però queste faccende, così come la Institutional Critique, mi interessano molto meno. Mi importa seguire persone e ambienti che conosco da vicino, come nel Caso di Tarik [Sadouma, N d R.] per esempio, o Philip [un collezionista, compare Episodie(16), (17), (19)].
Per quanto seri e introspettivi siano i vostri “racconti”, a un certo punto si scoppia a ridere…
L’Umorismo nei video non è costruito, accade da sé.
In un episodio vi definite addirittura “Mercenari”. Qual è il prezzo della vostra autonomia?
Invece che cercare una posizione “giusta”, il mito dell’artista indipendente, ci pare più interessante e onesto riconoscere che quel che facciamo è sempre condizionato dalle singole situazioni. Mi interessa calarmi nei punti di vista degli altri, non giudicare se siano buoni o cattivi.
Sul vostro sito si legge: “KIRAC è alla ricerca dell’Amore, in forma di Verità”. Poesia e critica possono convivere? Ma forse hai già risposto implicitamente a questa domanda…
Esatto.
More on KIRAC
https://www.keepingitrealartcritics.com/wordpress/
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‘Artist Luca Bertolo interviews KIRAC for Artribune Magazine’
Arttribune (foto Idem)
Artist Luca Bertolo interviewed us for Artribune Magazine. This is the video I shot of the entire conversation.
I think I get into a flow from question (4) and onwards, minute 13:30. Before that it might be interesting but I’m still a bit inside my head, the words coming out a bit vague and abstract.
Things discussed Thomas Bernhard, Mozart, Immanuel Kant, Well Fare State.
Vimeo, Thursday, February 11, 2021 at 2:30 PM
Meer informatie
https://robscholtemuseum.nl/?s=KIRAC
https://robscholtemuseum.nl/?s=Keeping+It+Real+Art+Critics
https://robscholtemuseum.nl/?s=Stefan+Ruitenbeek
https://robscholtemuseum.nl/?s=Kate+Sinha
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https://robscholtemuseum.nl/?s=Immanuel+Kant
https://robscholtemuseum.nl/?s=Well+Fare+State
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